E la Fondazione Mps preferisce i fondi di private equity

Un amico che ha poca dimestichezza con l’inglese mi ha chiesto cosa dicono i due articoli del Financial Times e del Wall Street Journal da me citati (vedi mio precedente post Accanimento terapeutico, in fondo) e se ho qualcosa di personale contro i fondi di private equity.

Per quanto riguarda i fondi di PE non li ho particolarmente in antipatia, mi limitavo a segnalare che potrebbero diventare il fattore scatenante di una nuova bolla esplosiva, confortato in questo da quanto riportato dai due autorevoli quotidiani economici.

Il Financial Times anticipa che nelle prossime settimane i sottoscrittori di questi fondi riceveranno delle desolate lettere nelle quali verrà comunicato loro che le perdite riportate nel 2008 ammonteranno a un 20 – 30 per cento del valore investito e addirittura che…

[…] the actual losses could far exceed 30 per cent, since many of these companies were bought and taken private at the peak of the financial frenzy. In many deals – particularly ones struck in 2006 and 2007 – private equity firms paid a 25 per cent premium to public market levels to take their targets private.

Le attuali perdite potrebbero anche essere superiori al 30 per cento perchè soprattutto nel 2006 e nel 2007 i fondi di PE hanno offerto premi del 25% per acquisire i loro target. Per garantire questi rendimenti e per ristrutturare e risanare le aziende acquisite, i fondi di PE sono ricorsi massicciamente al leveraggio, indebitandosi enormemente con le banche, per multipli di 3 o 4 volte il valore delle aziende stesse, per cui, secondo il FT, considerata anche la discesa del 40% del valore del mercato, in realtà le perdite potrebbero aggirarsi intorno al 60 per cento innescando, aggiungo io, un effetto a catena.

Carlyle, Fortress, K.K.R., Cerberus, Apollo, lo stesso colosso Blackstone già toccato dalla crisi immobiliare, sono i nomi dei maggiori fondi che potrebbero saltare, trascinando con sè, in un effetto domino, altre centinaia di fondi, soprattutto fondi pensione, che hanno investito nei loro asset.

Questi fondi hanno continuato ad acquisire aziende negli ultimi anni a ritmo esponenziale, facendo utili enormi ma acquistando a prezzi sempre più elevati e con un ricorso sconsiderato alla leva finanziaria, cioè indebitandosi con le banche per 3 o 4 volte più di quanto essi abbiano investito (parliamo di almeno 700 miliardi di dollari negli USA).

I finanziamenti sono stati concessi dalle Banche a condizione che queste aziende generassero determinati flussi di cassa e redditività che se non rispettati (caso estremamente realistico in una fase di prolungata recessione) determinerebbero la restituzione dei finanziamenti, cosa che potrebbe costringere i fondi, per ripagare il debito, a vendere le aziende o pezzi di esse a prezzi da saldi natalizi.

Inoltre anche gli investitori cercherebbero di uscire dai fondi che, trovandosi in posizione di scarsa liquidità sarebbero costretti ancora una volta a svendere altri asset.

Ma c’è di peggio: se le banche non riuscissero a farsi ripagare, avendo a loro volta cartolarizzato quei crediti e trasformati in obbligazioni piazzate ad istituzioni finanziarie (magari fondi pensione o fondi obbligazionari) si creerebbero i presupposti per un altro caso “subprime” con ripercussioni inimmaginabili.

La conferma di quello che bolle in pentola viene dai dati USA che riguardano le aziende partecipate da fondi di private equity. L’articolo sul Wall Street Journal ci dice che “non si tratta di recessione ma di devastazione” e che i fallimenti di queste aziende sono in accelerazione: 15 in settembre, 23 in ottobre, 27 in novembre e 28 in dicembre e secondo una ricerca del Boston Consulting Group almeno il 50% delle aziende sostenute da fondi di private equity sono destinate a default per i debiti, con perdite complessive per i fondi di 1 trilione di dollari.

[…] before they save other companies, it appears private-equity firms will first have to save themselves.

Ma evidentemente la Fondazione Mps è in possesso di altre informazioni.

Advertisement

Published by bernspan

A former employee of a bank that no longer exists. Un ex-dipendente di una Banca che non esiste più.

Leave a Reply

Fill in your details below or click an icon to log in:

WordPress.com Logo

You are commenting using your WordPress.com account. Log Out /  Change )

Facebook photo

You are commenting using your Facebook account. Log Out /  Change )

Connecting to %s

This site uses Akismet to reduce spam. Learn how your comment data is processed.

"il diario di Perestroika"

«Tutto ha una morale, se solo riesci a trovarla»

Jesse's Café Américain

«Tutto ha una morale, se solo riesci a trovarla»

The Big Picture

«Tutto ha una morale, se solo riesci a trovarla»

Opinion

«Tutto ha una morale, se solo riesci a trovarla»

Grasping Reality on TypePad, by Brad DeLong

«Tutto ha una morale, se solo riesci a trovarla»

Calculated Risk

«Tutto ha una morale, se solo riesci a trovarla»

Come Don Chisciotte

«Tutto ha una morale, se solo riesci a trovarla»

Newsletter - marketcommentary

«Tutto ha una morale, se solo riesci a trovarla»

Crossing Wall Street

«Tutto ha una morale, se solo riesci a trovarla»

Diario della crisi finanziaria

«Tutto ha una morale, se solo riesci a trovarla»

Felix Salmon

«Tutto ha una morale, se solo riesci a trovarla»

Freakonomics

«Tutto ha una morale, se solo riesci a trovarla»

Creative Rush

Just another WordPress weblog

Greg Mankiw's Blog

«Tutto ha una morale, se solo riesci a trovarla»

iMFdirect - The IMF Blog

The International Monetary Fund's interactive global economy forum

Investireoggi.it

«Tutto ha una morale, se solo riesci a trovarla»

IL GRANDE BLUFF

«Tutto ha una morale, se solo riesci a trovarla»

Economist's View

«Tutto ha una morale, se solo riesci a trovarla»

MERCATO LIBERO

«Tutto ha una morale, se solo riesci a trovarla»

Mercato Libero News

«Tutto ha una morale, se solo riesci a trovarla»

James Clive-Matthews

Writer, Editor, Content Strategist

Roubini Global Economics

«Tutto ha una morale, se solo riesci a trovarla»

NYT > The Upshot

«Tutto ha una morale, se solo riesci a trovarla»

Paul Krugman

«Tutto ha una morale, se solo riesci a trovarla»

Phastidio.net

Andrà molto peggio, prima di andare meglio

Project Syndicate

«Tutto ha una morale, se solo riesci a trovarla»

Robert Reich

«Tutto ha una morale, se solo riesci a trovarla»

The Baseline Scenario

What happened to the global economy and what we can do about it

RSS

«Tutto ha una morale, se solo riesci a trovarla»

The Reformed Broker

An Irreverent and Insightful Blog about Wall Street

Valori

«Tutto ha una morale, se solo riesci a trovarla»

Real Time Economics

Economic insight and analysis from The Wall Street Journal.

Angry Bear

«Tutto ha una morale, se solo riesci a trovarla»

icebergfinanza

«Tutto ha una morale, se solo riesci a trovarla»

A Fistful Of Euros

European Opinion

%d bloggers like this: